ABOUT

Alberto Aliverti, classe 1964, si occupa di fotografia da svariati anni.

Nasce come fotografo pubblicitario, appassionato fine arte  e si trasferisce a Milano agli inizi degli anni 90.

Numerose sono sin da subito le sue collaborazione con le agenzie di pubblicità internazionali.

Aziende e brand come Renault, Il Sole24 Ore, L’OrealParis, Fiat, Ferrero ,Gruppo Percassi, Fidenza Village, Zurich Assicurazioni, Autogrill, Conad, Gazzetta dello Sport, si sono rivolti a lui per le loro campagne pubblicitarie e le loro produzioni.

Si specializza nel ritocco e nella post produzione a Londra presso RFH e predilige lavorare a fianco del post produttore per seguire il flusso del lavoro sino dalle fasi iniziali. Ha  collaborato nella produzione delle ultime campagne stampa di Dolce & Gabbana, firmate da Franco Pagetti, occupandosi di una parte della post produzione degli scatti.

Whiterobot è lo studio fotografico di Alberto Aliverti e della  studio manager Monica Amigoni, che hanno unito le loro esperienze professionali e le loro abilità, per creare uno studio in grado di offrire una gestione oculata e attenta del servizio fotografico, per soddisfare le esigenze e le aspettative dei clienti.Attenzione ai dettagli, pensiero creativo e passione, sono gli aspetti che fanno di Whiterobot uno studio altamente affidabile e professionale.

La passione per il proprio lavoro e la ricerca di una manualità artigianale perduta con l’avvento del digitale, spingono Alberto ad appassionarsi  alla tecnica del collodio umido, e lo portano in America, a Woodstock, per seguire workshop e stage sul wetplate.

Dalla ricerca personale nasce il progetto “ Cadmiumbromide”: una serie di ritratti realizzati con la lastra umida.

L’esigenza di fisicità, il bisogno di artigianalità e la produzione di qualcosa di tangibile viene percepita da Alberto come un tramite da subconscio e razionalità.

Attraverso la lastra umida Alberto riesce a catalizzare alcuni aspetti fondamentali della sua ricerca personale. La produzione artigianale e gestuale, l’immediatezza condivisa con il soggetto dello sviluppo quasi  in tempo reale. I tempi lunghi, sia di preparazione che di posa, e il  processo liturgico dello scatto attraverso la macchina grande formato, impongono al soggetto un’analisi interiore che sarebbe diversa usando qualsiasi altro strumento; l’equilibrio e la relazione tra il fotografo, la macchina (il tramite) e il soggetto consentono di raggiungere intimamente un’autoanalisi della messa in scena.

La contaminazione estetica che Alberto ottiene con la lastra umida fa perno sulla nostra sovrastruttura culturale, che rimanda al passato ma che proprio per questo cambia completamente di significato; il mondo è cambiato e cambia oggi il senso di questo trattamento, che si impregna di  connotazioni più intime e irrazionali.

L’intreccio di questi effetti con le personalità che si sottopongono all’esperienza del posare, danno il risultato che cerca di raggiungere ogni volta: non solo un’immagine, ma, anche se non compiuto, il tentativo di messa a nudo.

“Cadmiumbromide” è diventato una mostra, e e il progetto ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi internazionali dedicati alla fotografia fine art:

2015- personale OOT- Piccola Bottega di Fotografia- Stresa

2016- personale TheArtPhotogallery-Trieste

2016- collettiva il Mostro#3 -Tag- Roma 

2016- collettiva Muro Leccese-ArtTag Darkroom Project

Monochrome Photography Award 2015

Monochrome Photography Award 2016

Mifa 2017

Mifa 2016

2022- collettiva Identità di Luce- Villa Nigra. Miasino (No)

Parte del progetto di ricerca personale di Alberto Aliverti “Cadmiumbromide ” è stato pubblicato e menzionato su :

Circle Quarterly Art Review – Fall 2017 issue

The Dummie’s Tales

Il Fotografo, Numero di Settembre 2018

l suo lavoro è stato recensito da Denis Curti, Federico Tinelli, Franco Pagetti e Gianni Miraglia.

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